Quantcast
Viewing all articles
Browse latest Browse all 46

L’eroe delle merendine, ovvero c’è ancora speranza

Image may be NSFW.
Clik here to view.
1479926869341926404112
In questi giorni vi sarà capitato di leggere in qualche trafiletto di giornale della vicenda del giovane imprenditore (in nero) di una scuola di provincia piemontese che spacciava merendine a basso costo. La storia è molto interessante dal punto di vista antropologico prima ancora che giornalistico e, a mio parere, dovrebbe essere usata come esempio in piccolo del rapporto tra individuo e Stato. Ad un ragazzo di 17 anni, un eroe moderno randiano, viene l’idea di comprare merendine e bibite e rivenderle dentro la scuola agli altri compagni. A scuola vige il monopolio di vendite di merendine da parte dei bidelli. Il preside punisce il ragazzo con dieci giorni di sospensione e lo punisce ancora quando, recidivo, ci riprova di nuovo.

Non è forse questa una metafora in piccolo della società in cui viviamo? Lo Stato-Scuola che dà il monopolio a pochi attori commerciali e che punisce chi non ha l’autorizzazione statale? Chi ha lo spirito di iniziativa e crea un servizio migliore e a costo minore viene punito da chi ha il monopolio della forza, ovvero lo Stato-Scuola. La punizione comporta l’ostracizzazione dell’individuo che non si conforma alle regole imposte dai potenti. Questo ragazzo verrà infatti probabilmente bocciato e come una macchia indelebile questo episodio gli rimarrà attaccato sulla pelle per tutta la vita. In un mondo utopico libertario un ragazzo del genere verrebbe premiato se non addirittura promosso prima della fine degli studi e affidato ad una scuola per ragazzi talentuosi. Immaginatevi questo: un ragazzo trova un modo geniale per creare ricchezza per se stesso e per gli altri compagni e combatte contro l’autorità per ben due volte a rischio di perdere l’anno scolastico. Un ragazzo che si eleva dal vomitevole conformismo del gregge, una mente solitaria, un individuo in mezzo ad un corpo collettivo di un alveare. Tutto quello che la scuola italiana gli ha insegnato lo ha buttato in un cestino e ha pensato di testa sua. E che testa. Fossi nel board di Mises.org o Istituto Bruno Leoni premierei questo ragazzo come eroe libertario dell’anno e gli pagherei una borsa di studio per studiare in uno dei loro corsi.

Antonio, questo il nome del ragazzo, non demordere. Non hai fatto nulla di sbagliato, anzi dovresti essere orgoglioso di te stesso. So che è una magra consolazione dopo quello che ti hanno fatto passare ma se può aiutare sappi che la comunità libertaria ti ammira e supporta. Se passi per sbaglio di qui, magari tramite un Google Search o un link su Facebook, contattaci perché ci piacerebbe fare una chiacchierata, una chiacchierata con persone che ti rispettano per l’individuo unico che sei e non un numero di una società-alveare.


Viewing all articles
Browse latest Browse all 46