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Clik here to view.Un’altra vittima della civilissima America, the Land of the Free, è stata sacrificata all’altare della religione della Guerra alla droga. Ross Ulbricht, un libertario come tutti noi che leggeva Von Mises e Konkin e che sognava un mondo dove le scelte individuali potessero vincere rispetto alla dittatura dei governi ieri è stato condannato all’ergastolo per aver creato Silk Road, il portale online simile ad Ebay dove tutti potevano comprare sostanze stupefacenti (e non solo). La condanna è stata promulgata da un giudice americano esplicitamente per avere un effetto deterrente. Come naturale per lo stato bisogna sacrificare la vita dell’individuo per mandare un messaggio all’intera società. Il giudice infatti avrebbe potuto scegliere tra il minimo di 20 anni di reclusione e l’ergastolo, nonostante l’accorata difesa di Ross avesse chiesto umana pietà: “Ho avuto la mia giovinezza, dovete prendervi i miei anni di mezzo, ma per favore lasciatemi la vecchiaia.”. Neppure il più pericoloso boss della mafia sarebbe stato condannato a una tale pena. Ross rappresenta il pericolo piu grande per lo Stato: il sistema della Silk Road bypassava il controllo della società da parte dello Stato, e significava una perdita enorme in termini di tassazione e minava alle basi la giustificazione per i milioni di dollari spesi nella lotta alla droga. Lo Stato non ha pietà per i suoi nemici, che siano milioni di morti ammazzati in un campo di battaglia o un ragazzino smanettone della provincia.
Chi ha vinto in tutto questo? I drug lord ovviamente che staranno gioendo per la scelta del giudice. Il monito servirà a chiudere tutti i portali che nel frattempo sono nati dopo la chiusura di Silk Road per il tornaconto dei grandi signori della droga. Centinaia di migliaia di morti in 40 anni di War on drugs e ora l’ennesima vittima sacrificale e simbolica per una religione dei tempi moderni che non ha alcuna base razionale e etica. Ross Ulbricht nei suoi pochi anni di attività ha fatto più contro la droga che lo Stato in 40 anni di lotta alla droga.
Condannare Ross all’ergastolo è stato come condannare a morte Mises, Konkin e ogni singolo libertario che crede nell’idea del principio di non aggressione. Per quanto mi riguarda Ross è un eroe e un martire, e nonostante il suo rogo non puzzi di carne bruciata, da oggi Ross Ulbricht sale nel pantheon dei Giordano Bruno moderni. Tu ne cede malis.